ALBERTO PIMPINELLI
Universitè Blaise Pascal Clermont-2, France
frattali, dendriti, piramidi e "quantum dots'':
instabilità morfologiche d'interfaccia fuori equilibrio.
L'instabilità morfologica è una
caratteristica assai comune della crescita di
un'interfaccia cristallina: la crescita di un
cristallo dipende infatti molto spesso dalla diffusione di qualcosa -
atomi o molecole, energia, impurezze - e tutto ciò che
cresce per diffusione è intrinsecamente instabile.
Le instabilità diffusionali sono evidentemente di origine cinetica.
Si immagini un
interfaccia piana: ad esempio, un gradino monoatomico che
delimita una terrazza su di una superficie vicinale. La
superficie è in contatto con un vapore soprasaturo, gli
atomi del vapore vengono adsorbiti alla superficie,
diffondono su di essa, trovano il gradino e vi si legano.
Per fluttuazione aleatoria una sporgenza appare lungo il
bordo del gradino. Il movimento diffusivo porta gli atomi a
incontrare la sporgenza prima del resto del gradino: la
sporgenza riceve più materia delle regioni vicine e viene
amplificata. Un gradino rettilineo è dunque instabile e
rapidamente la sua forma diventa serpeggiante durante la
crescita. Se gli atomi si legano al gradino in maniera
irreversibile, e non possono neppure diffondere lungo il
bordo del gradino stesso, l'instabilità è massima, e
l'interfaccia diventa frattale. Se l'anisotropia cristallina può
giocare il suo ruolo, ad esempio se gli atomi possono diffondere
lungo il gradino e dare luogo a morfologie compatte, l'instabilità
darà origine a strutture dendritiche. Tutti questi effetti saranno
discussi in dettaglio in una prima parte del mio intervento, che si
occuperà essenzialmente solo di crescita epitassiale. La seconda
parte sarà dedicata alle instabilità di origine energetica, che
prevalgono in prossimità dell'equilibrio termodinamico. In effetti,
quando la crescita epitassiale riguarda due materiali di diversa
natura chimica - come germanio su silicio - il reticolo cristallino
dell'adsorbato deve modificarsi per adattarsi a quello del substrato
- una situazione che puòessere al più metastabile
all'equilibrio, a causa dell'energia elastica di deformazione
accumulata nell'adsorbato. Azaro, Tiller e Grinfeld hanno mostrato che
un'instabilità morfologica è effettivamente latente.
Un'interfaccia piana
è instabile e tende a divenire ondulata per rilassare le
deformazioni elastiche della struttura. L'ondulazione può evolvere
sino al frantumarsi dello strato adsorbito in un insieme di isole
tridimensionali. L'instabilità gioca dunque qui un ruolo
tecnologico importante, perchè queste isole sono gli elementi
costitutivi di strutture di ``punti quantici'' (quantum
dots), che godono di notevoli proprietà di confinamento
elettronico.